Dunque Marie, Margherita e Violetta sono la stessa persona. Anzi, la prima delle tre, una ricercata cortigiana di Parigi, è realmente esistita, è stata realmente amata da Dumas e riposa nel cimitero di Montmartre. Giorgio Appolonia, autore della pièce, coniuga le tre storie presentando la figura della celebre mantenuta parigina con tratti di delicatezza e humor.
Il percorso si snoda attraverso la narrazione di Dumas (Giorgio Appolonia) e la vivida presenza della Signora delle Camelie che, essendo stata pensata per un’artista a 360° quale Simona Zanini, si esprime ora con la recitazione, ora con il canto, ora con la danza. Accompagnata dalla chitarra di Alberto Zanini, la colonna sonora include qualche eco dell’opera verdiana, un florilegio di canzoni francesi di sapore vintage e qualche brano d’oggi, scritto dallo stesso Zanini.
Qualche lacrima sfugge al ricordo dell’infelice destino della Signora delle Camelie, ma la pièce è pervasa da colore, brio e bollicine di champagne.
Giorgio Apollonia
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